Dio separa la luce dalla tenebre

2 Domenica dopo Natale – 3 gennaio 2021.

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Letture: Sir 24,1-4.12-16; Ef 1,3-6.15-18; Gv 1,1-18.

Tutti i popoli, tutte le culture e le civiltà del mondo hanno sempre cercato la sapienza. Le religioni, le mitologie e le filosofie sono l’espressione di questa ricerca che, da sempre, tormenta tutti gli uomini della terra. Questa sapienza umana può prendere moltissime forme ed esprimersi in tantissimi racconti. Però, alla fine, si cerca sempre la stessa cosa, cioè un modo di vivere conforme alla verità che renda felici. Le saggezze di tutti i popoli della terra provano a trovare l’armonia e la serenità della vita, stabilendo un legame tra il vero e il bene. Perché lo scopo di ogni saggezza è di offrire all’uomo che la cerca una vita felice appoggiata su una comprensione del mondo che gli permetta di evitare il male e di vivere nel bene.

Le due fonti della saggezza del mondo.

Ci sono due fonti delle saggezze del mondo. La prima parte dal desiderio dell’uomo di capire, dalla sua ricerca dei fondamenti della realtà. La vita buona suppone, allora, di comprendere da dove veniamo, cosa facciamo in questo mondo, e dove andiamo. Lo scopo di queste forme di sapienza è di trovare il significato, il senso della vita, mediante i miti, i racconti tradizionali o le scoperte delle scienze, e lo scopo del saggio è di adeguare il proprio modo di vivere a questa conoscenza. Si tratta di un’idea universalmente diffusa che suppone una relazione tra la conoscenza della verità e la vita che vale la pena di essere vissuta.

La Bibbia ci offre una altra prospettiva, perché non parte solo dal desiderio dell’uomo di sapere, di trovare la saggezza, ma anche dal desiderio di Dio di rivelarsi a noi. La Bibbia propone di mettere insieme il desiderio di sapienza dell’uomo e la volontà di Dio di manifestarsi all’uomo. Le Scritture tolgono il velo che ci nascondeva la verità, dandoci alcuni principi fondamentali che rimangono sempre validi, attraverso i secoli. Il Prologo del vangelo di Giovanni mette in scena questi elementi essenziali per capire il senso della nostra storia comune e personale.

Il logos mette ordine e da senso.

Tra tutti questi fondamenti, Giovanni ci indica il ruolo centrale del Logos, del Verbo, della Parola, del linguaggio, si direbbe oggi in filosofia contemporanea. Anche se ci sembra ogni tanto inspiegabile e caotico, c’è un ordine nel mondo. Il ruolo della Parola e del linguaggio è di mettere ordine, di dare senso. Le leggi della natura funzionano prima che siano state scoperte. C’è un principio di organizzazione della realtà, dal livello più semplice della materia a quello delle stelle più lontane che esiste prima di noi, anche se ci sfugge spesso. I Padri lo chiamavano il Logos del mondo, cioè il principio logico del mondo.

L'alterità ci spiega l'importanza dell'amore.

A questo primo principio, la Bibbia aggiunge il fatto che, per creare il mondo, Dio ha separato la luce dalle tenebre, la terra dal cielo e così via. La vita suppone sempre la distinzione, cioè l’alterità. L’alterità ci spiega l’importanza dell’amore e della relazione nel Cristianesimo. Perché l’ideale della rivelazione non è un ritorno a una unità primordiale, non è negazione né distruzione dell’altro, ma al contrario è l’incontro, la contemplazione, la comunione con l’altro. La rivelazione ci dice che c’è una intenzione positiva nei nostri confronti. Dio ci vuole bene, e per questo motivo desidera che lo cerchiamo liberamente. E l’amore è la fonte di questa libertà!

Dom Guillaume trappista, cappellano Monastero Cistercense Valserena (Pisa)
(www.valserena.it)

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