COME VIENE RACCONTATA LA PANDEMIA?

Celebrazione del Te Deum dell'Ucsi Sardegna con Monsignor Baturi

<Come è raccontata questa nostra vita aggredita dalla pandemia? E la morte di chi ha avuto sete di aria, nell’assenza di amici e famigliari? Quale memoria stiamo consegnando ai nostri posteri? Sarebbe importante affrontare in modo critico questa domanda>.

Queste ed altre domande sono state poste dall’Arcivescovo di CagliariMonsignor Giuseppe Baturi, ai giornalisti che hanno partecipato al tradizionale Te Deum di fine anno organizzato dall’Ucsi Sardegna.

Sono domande di senso quanto mai attuali che si ri-agganciano al messaggio del Papa per l’ultima Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali 2020: “Perché tu possa raccontare e fissare nella memoria” (Es 10,2). La vita si fa storia.

Quel messaggio di Francesco era appena stato pubblicato quando lo scorso 25 gennaio Monsignor Baturi, appena insidiatosi in diocesi incontrava per la prima volta gli operatori locali della comunicazione.

Riferendosi a quell’incontro durante il Te Deum monsignor Baturi ha aggiunto: 

<il bel titolo del Messaggio fa riferimento all’invito di Dio a Mosè di tramandare a suo figlio e al figlio di suo figlio la memoria dei segni operati contro il faraone. Sappiamo bene quanto sia importante per Israele il dovere di raccontare gli eventi fondativi della sua storia e come sia questo uno dei compiti più rilevante dei padri: «Ricorda i giorni del tempo antico, medita gli anni lontani. Interroga tuo padre e te lo racconterà, i tuoi vecchi e te lo diranno» (Dt 32,7).

Gli anziani custodiscono la memoria, condizione di vera libertà, sviluppo e cambiamento.

Gli anziani custodiscono la memoria che fonda l’identità di un popolo, e come è triste che proprio gli anziani siano i più colpiti dalla presente epidemia. Una persona e un popolo senza memoria si smarriscono e facilmente diventano preda dei potenti. La memoria è condizione di vera libertà, sviluppo e cambiamento. Come è triste la malattia che toglie la memoria, cancellando il sentimento di una storia, la consapevolezza di sé e dei legami che ci caratterizzano, perché la nostra identità emerge sempre sullo sfondo di una memoria condivisa.

La pandemia ha cambiato le nostre abitudini e il nostro sentimento del vivere

Poche settimane dopo l’incontro di gennaio è cominciata una sfida alla nostra vita davvero storica, epocale. La pandemia ha cambiato le nostre abitudini e il nostro sentimento del vivere, i rapporti interpersonali e con la società, ha portato sofferenza e morte, bloccato le economie più importanti del mondo. Ha posto domande radicali. Tante vicende, soprattutto in questa seconda ondata epidemica, hanno riguardato persone a noi note, molte altre invece persone che hanno vissuto una condizione quasi anonima, che diventava semplice numero da annotare nel pomeriggio>.

"Pandemie mediali", il volume dell'UCSI che indaga sugli effetti della pandemia nei vari ambiti della nostra società.

A queste ed altre domande risponde PANDEMIE MEDIALI il ricco volume dell’UCSI curato da Vania De Luca e Marica Spalletta con la prefazione di padre Francesco Occhetta e il contributo di 50 giornalisti.

Sabato 23 gennaio l’Ucsi Sardegna e l’Odg Sardegna presenteranno il volume tramite un incontro on-line al quale parteciperanno diversi autori e lo stesso Monsignor Baturi.

Alessandro Porcheddu

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