Suor Cecilia Amat e padre Italo Zedde: vincenziani luminosi anche nella morte

Due colonne della Famiglia Vincenziana di Cagliari e della Sardegna. Due pagine di storia cittadina (e non solo!) unite anche da Sorella Morte a poca distanza di giorni una dall’altro.
Dapprima, alla veneranda età di 102 anni, si è spenta suor Cecilia Amat quindi, a pochissima distanza di tempo, padre Italo Zedde.

Di suor Cecilia pubblichiamo
(https://m.youtube.com/watch?si=-7tvmKx89Kkloukn&fbclid=IwAR1Ul0gRZphQVkTDfvn4BYnSP_AmdObXgk_ppl20C8oDlgEjw0G2xmyveKE&v=AhZS90VI6PM&feature=youtu.be)
un’intervista, realizzata da Marco Biggio in occasione del centenario di nascita della religiosa, nella quale brevemente – ma con efficacia – viene ripercorsa la vicenda umana e religiosa di una donna che ha saputo incarnare, nel silenzio e lontana dalle “luci della ribalta”, il carisma vincenziano.

Padre Italo, nativo di Sorgono, si è spento all’età di 83 anni dopo essersi ritirato dall’apostolato attivo per ragioni di età e di salute.
Per quasi 15 anni direttore delle Figlie della Carità, della Congregazione è stato anche Assistente Generale a Roma prima di tornare a Cagliari nella “sua” comunità della parrocchia della Medaglia Miracolosa, nel quartiere di Is Mirrionis-San Michele.
Oltre il latino, greco e aramaico, parlava correntemente anche  il tedesco e il polacco. Sua l’ultima traduzione della Lettera ai Corinzi pubblicata dalla Cei.
Uomo di preghiera e “servo” della Parola di Dio, era riservato fin quasi alle soglie del nascondimento.
Fra le mani aveva – in ogni circostanza, sino alla fine dei suoi giorni – la Corona del Rosario. (p.mat.)

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