Nairobi, una scuola per bambini profughi: la storia di speranza dell’ONG italiana Still I rise

Mathare è una baraccopoli di Nairobi tra le più svantaggiate dell’Africa orientale. Segnata da estrema povertà e marginalità sociale, nota per le epidemie di colera e le violenze tra gang, a Mathare vivono circa 500.000 persone di cui una parte consistente è rappresentata da rifugiati provenienti da Somalia, Sudan, Etiopia ed Eritrea.

È in questo luogo dimenticato di una megalopoli di 4 milioni e mezzo di abitanti che l’ONG italiana Still I Rise, fondata dal giovanissimo Nicolò Govoni, aprirà la scuola internazionale di Nairobi per bambini profughi per dare un futuro a chi non ha futuro, una casa a chi è costretto a vivere per strada in un quartiere nel quale l’istruzione è praticamente assente. Si tratta di un progetto ambizioso che mira a offrire istruzione, protezione e dignità a persone dimenticate, reso possibile grazie ad una raccolta fondi record di 60 mila euro che è stata organizzata nei mesi di settembre e ottobre 2020.

La ristrutturazione del complesso scolastico, abbandonato da tempo, ha visto il diretto coinvolgimento della comunità locale e l’impiego di maestranze keniane, dando un lavoro a decine di persone in difficoltà.

Una bella iniziativa che infonde speranza, un investimento nel settore dell’istruzione nevralgico per dare un futuro nuovo ai giovani di Mathare e di Nairobi.

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