Aperto il Sinodo: «Per una Chiesa diversa, non un’altra Chiesa»

Aperto a Roma, con una solenne celebrazione di Papa Francesco, il Sinodo Universale della Chiesa Cattolica.
«Un evento ecclesiale», lo ha definito il Pontefice, che partirà con un movimento dal basso: un lavoro di due anni con il coinvolgimento di parrocchie, associazione e movimenti. Il frutto di questo discernimento sarà poi consegnato alle Conferenze Episcopali per il momento della sintesi e delle linee pastorali.

Per l’occasione, il Vicario generale della diocesi di Cagliari, Ferdinando Caschili, ha inviato una lettera che pubblichiamo integralmente. 

Carissimi confratelli, qualcuno forse terrà nell’intimo del suo cuore una domanda: «C’era bisogno di avviare questo cammino sinodale?». La risposta è certamente sì!
A quale scopo? Per riacquistare la consapevolezza che tutti siamo corresponsabili del vangelo!

Nella Evangelii gaudium si legge: «Attraverso tutte le sue attività, la parrocchia incoraggia e forma i suoi membri perché siano agenti dell’evangelizzazione. È comunità di comunità, santuario dove gli assetati vanno a bere per continuare a camminare, e centro di costante invio missionario. Però dobbiamo riconoscere che l’appello alla revisione e al rinnovamento delle parrocchie non ha ancora dato sufficienti frutti perché siano ancora più vicine alla gente, e siano ambiti di comunione viva e di partecipazione, e si orientino completamente verso la missione» (n. 28).

​Nelle nostre comunità è necessario puntare ad uno stile pastorale integrato, integrale e inclusivo:
– integrato, perché la visione ecclesiale non sia ancora letta per settori distinti;
integrale, perché non ci sono dimensioni a sé stanti ma si fa parte di una grande comunità;
– inclusivo, perché nessuno ne resti o si senta escluso.

Come noto, domenica 10 ottobre si aprirà il Cammino Sinodale a livello della Chiesa Universale e contestualmente quello della Chiesa Italiana; a livello diocesano, il 14 ottobre, un’assemblea sinodale diocesana ci introdurrà ulteriormente al senso del dono che il Cammino Sinodale costituisce e dell’impegno che esso richiede, mentre il 17 ottobre, alle ore 17, nella Basilica di N. S. di Bonaria affideremo alla Patrona massima della Sardegna il cammino della nostra chiesa diocesana.

Alla celebrazione inaugurale sarà opportuno che ogni comunità parrocchiale sia rappresentata almeno da due rappresentanti.  

​Il Cammino Sinodale vuole contribuire a mettere in movimento le nostre comunità e suscitare una rinnovata consapevolezza del senso profondo del nostro essere Chiesa; la sinodalità vuole costituire anche l’occasione per un impulso alla missionarietà delle nostre comunità.

I primi due anni, costituiti da una prima fase narrativa, saranno caratterizzati dal mettersi all’ascolto di «ciò che lo Spirito dice alle Chiese»; sarà pertanto necessario il coinvolgimento, il più ampio possibile, degli organismi pastorali, Consigli pastorali parrocchiali, Consigli per gli affari economici, Movimenti, gruppi di catechesi, senza dimenticare che «può essere significativo interpellare anche chi guarda alla Chiesa dall’esterno, per provare ad ascoltare quel che hanno da dirci e da chiedere. Confrontarsi con la percezione che della comunità ecclesiale e delle sue dinamiche interne ha la gente comune, con ciò che le persone si attendono. Questo può sicuramente contribuire a fare acquisire quel metodo che la carta d’intenti del Sinodo della Chiesa in Italia definisce “dal basso”, anche in rapporto al contesto» (cfr CEI, Prima bozza di esempio di percorso sinodale, Roma, 27-29 settembre 2021).

Non andrebbero esclusi dal Cammino Sinodale anche i luoghi della fragilità e della cura, i luoghi della cultura e dell’arte, i luoghi del lavoro e dell’economia, i luoghi della cittadinanza e della politica.
Come da questi luoghi si percepisce la comunità ecclesiale?
Una tentazione alla quale resistere con tutte le forze sarà quella di pensare esaurito il percorso del Cammino Sinodale alla conclusione della fase diocesana poiché «il vero scopo è quello di aprire un nuovo orizzonte con modelli comunicativi validi per il futuro, all’interno del vissuto ecclesiale come all’esterno della vita pubblica».

Indicazioni operative

Operativamente sarà necessario:

  1. che in ogni comunità si formino dei gruppi sinodali, con un moderatore e un segretario, che affiancheranno il parroco il cui nominativo sarà comunicato entro il 30 ottobre utilizzando la mail dedicata;
  1. all’interno dei gruppi il lavoro sarà quello di confrontarsi su quelli che vengono indicati come “interrogativi fondamentali”, di sotto riportati:

«Una Chiesa sinodale, annunciando il Vangelo, “cammina insieme”: come questo “camminare insieme” si realizza oggi nella vostra Chiesa particolare? Quali passi lo Spirito ci invita a compiere per crescere nel nostro “camminare insieme”?».

  1. a) Chiederci quali esperienze della nostra Chiesa particolare l’interrogativo fondamentale richiama alla vostra mente;
  2. b) Rileggere più in profondità queste esperienze: quali gioie hanno provocato? Quali difficoltà e ostacoli hanno incontrato? Quali ferite hanno fatto emergere? Quali intuizioni hanno suscitato?
  3. c) Cogliere i frutti da condividere: dove in queste esperienze risuona la voce dello Spirito? Che cosa ci sta chiedendo? Quali sono i punti da confermare, le prospettive di cambiamento, i passi da compiere? Dove registriamo un consenso? Quali cammini si aprono per la nostra Chiesa particolare?
  4. si potranno tenere presenti anche i 10 nuclei tematici qui indicati:                      

I               I COMPAGNI DI VIAGGIO

II              L’ASCOLTO

III             PRENDERE LA PAROLA

IV             CELEBRARE

V              CORRESPONSABILI NELLA MISSIONE

VI             DIALOGARE NELLA CHIESA E NELLA SOCIETÀ

VII           CON LE ALTRE CONFESSIONI CRISTIANE

VIII          AUTORITÀ E PARTECIPAZIONE

IX             DISCERNERE E DECIDERE

X              FORMARSI ALLA SINODALITÀ

(ci si potrà confrontare anche solo su qualcuno di questi).

Laddove le comunità parrocchiali fossero troppo piccole sarà utile e proficuo, proprio nell’ottica del cammino sinodale, operare unendo più comunità; ma sarebbe opportuna anche una condivisione a livello foraniale.

Poiché la preghiera sarà il vero propulsore del Cammino Sinodale tutte le comunità sono invitate a recitare la preghiera “Adsumus Sancte Spiritus”, già reperibile nel sito diocesano, dove si può trovare anche una sezione interamente dedicata al Cammino Sinodale.  

I contributi dei vari gruppi sinodali dovranno pervenire entro il 28 febbraio 2022.

Tutte le comunicazioni sul lavoro svolto dovranno essere inviate al seguente indirizzo: camminosinodale@diocesidicagliari.it

01 ottobre 2021, memoria di S. Teresa di Gesù Bambino, patrona delle Missioni.

A tutti buon cammino
mons. Ferdinando Caschili

 

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