In Sardegna, a febbraio, risplende la luce luminosa della santità

Tutti i quattro Papi che, fra il 1970 e il 2013, sono venuti pellegrini ai piedi della Madonna di Bonaria, oltre che venerare la Patrona Massima hanno voluto fortemente ribadire come la Sardegna, «terra fecondata dal sangue dei martiri» sia isola di santi grazie a una prodigiosa e inesauribile fertilità di uomini e donne di Dio.

Trascorso, sebbene nelle pieghe di ristrettezza e austerità imposte dalla pandemia, il tempo di Natale, dall’Avvento al Battesimo del Signore, con il suo incalzante susseguirsi di feste e solennità, ci ha quasi sospinti – dopo queste ondate di grazia – sulla spiaggia e la bonaccia del liturgico Tempo Ordinario.

Che è, al contrario, straordinario tempo di rilettura e meditazione, sul solco del vangelo di Marco, della centralità del Cristo nella vita del singolo e della Chiesa.

Febbraio, mese di santità

Febbraio, oltre che per le sbandate carnevalesche, con i suoi riti e trasgressioni (anch’essi compressi dalla paura e dalle limitazioni sanitarie) per la Sardegna cristiana è anche mese di santità che ci piace definire minore non riferendosi a una inopportuna classifica quanto all’esemplare fulgore che può scaturire anche da una vita, agli occhi del mondo, normale, feriale, persino banale.

Nei 28 giorni del mese più corto, infatti, brillano le stelle di cinque sardi (quattro donne, due religiose consacrate e due laiche e un frate cappuccino) dei quali ricorre l’anniversario di morte – loro dies natalis – o della loro beatificazione.

Si comincia, il giorno 3, con l’anniversario della beatificazione di suor Giuseppina Nicoli, religiosa Figlia della Carità, che ha legato il suo nome a Cagliari e all’Asilo della Marina per il suo essere stata angelo de is piccioccus de crobi.

Quindi, il 17, ricorderemo Elisabetta Sanna laica di Codrongianos, madre di sette figli che, rimasta presto vedova, si consacra a Dio: la sua casa diventa una sorta di oratorio e per tutti è una monaca nel mondo. È stata beatificata il 17 settembre 2016 nella basilica della SS.ma Trinità di Saccargia.

Ancora il 17 febbraio ricorre l’anniversario della morte di Edvige Carboni, laica di Pozzomaggiore che si distinse per le sue penitenze e per le opere di carità, specie durante la seconda guerra mondiale. È stata proclamata Venerabile da Papa Francesco il 4 maggio 2017.

Il 23 febbraio 1964 moriva suor Teresa Tambelli, religiosa vincenziana che raccolse l’eredità spirituale della sua consorella Giuseppina Nicoli e con i suoi marianelli trasformò l’Asilo della Marina in un santuario di carità per tutti i poveri di Cagliari.

E, infine, il 29 (era anno bisestile quel 1992) moriva il Servo di Dio fra Nazareno da Pula, fratello laico cappuccino i cui funerali ricordarono, per imponenza e partecipazione di popolo, quelli del beato Nicola da Gesturi.

Il nostro sito ricorderà con una pagina speciale, in queste cinque giornate della santità, queste figure esemplari per la Chiesa e la società sarda: saranno anche in questo tempo di pandemia e sofferenza per tanti, faro luminoso e lampada ai nostri passi.

Paolo Matta

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