Cagliari si aggrappa ancora al mantello di sant’Efisio, Baturi: «Liberaci dalla peste di oggi»

Prove di rinascita per la festa di sant’Efisio. 
L’occasione è data dalla memoria liturgica di quel 15 gennaio 303 quando, prima di consegnarsi al carnefice sulla spiaggia di Nora, il martire nativo di Elia elevò la preghiera a Dio perché non facesse mai mancare la sua benedicente protezione alla città di Cagliari. La piccola chiesa di Stampace, edificata sull’ipogeo “carcere” del santo, addobbata di rosso da confratelli e consorelle, ha accolto fin dalla sera della vigilia i primi devoti.

Vestizione della statua
Scandito dai misteri del Rosario, si è rinnovato il rito della vestizione del simulacro, la superba opera del Lonis, collocata al centro del presbiterio. Sono stati la Priora e il sacrista maggiore, Giovanna Manis e Salvatore Mazzaglia, a rivestire la statua di polsini e fiocchi azzurri, spada ed elmo con il variopinto piumaggio. La Messa della vigilia, officiata dal Prelato protettore e parroco di sant’Anna, don Franco Matta, si è conclusa con il canto dei “goccius”: è stato anche il passo d’addio della vecchia dirigenza prima del passaggio delle consegne ai nuovi eletti.

Trasporto tecnico
Troppo piccola la chiesa di sant’Efisio per contenere Arciconfraternita e fedeli. Subito dopo la solenne Messa capitolare delle 11, la statua del Santo è stata trasferita, in forma strettamente privata, nella vicina parrocchiale di sant’Anna, capace di accogliere un numero più alto di fedeli e, soprattutto, di garantire distanziamento e sicurezza. È stato l’arcivescovo di Cagliari, Giuseppe Baturi, a presiedere alle 19, il solenne pontificale che ha chiuso la giornata festiva in onore del “protettori poderosu” delle genti di Sardegna e patrono della chiesa diocesana di Cagliari.

Nuova dirigenza
Come vuole la tradizione, il 15 gennaio è anche la data che suggella l’insediamento e il giuramento della nuova dirigenza dell’Arciconfraternita del Gonfalone. A sostituire l’uscente Giancarlo Sanna nel ruolo di presidente e Primo Guardiano è stato eletto Andrea Loi, stampacino anche lui, 56 anni, con alle spalle un’altra esperienza sia alla guida della storica confraternita (nel 2006, per l’edizione 350 della Festa) che come Terzo Guardiano, responsabile cioè della Sagra di maggio fra Cagliari e Nora. 

Il giuramento
Per statuto, nessuno di coloro che ha ricoperto delle cariche sociali per due mandati consecutivi può essere riconfermato nel ruolo. Nasce così un Consiglio profondamente rinnovato: nuova la Priora, Adriana Banchero, affiancata dall’uscente Giovanna Manis (Priora per un solo mandato e quindi eleggibile), da Alessandra Napoleone e Mariella Olla. Oltre il presidente eletto Loi fanno parte del nuovo Consiglio altri sei confratelli: Andrea Angei, Bruno Casti, Ignazio Costantino, Marco Marinaro, Filippo Rais (ultimo Terzo Guardiano) e Claudio Zoncheddu. 

Le nuove cariche
Primo compito del nuovo presidente sarà quello di creare la cosiddetta “banca”, la dirigenza alta della Confraternita formata da presidente, segretario e tesoriere, questi ultimi due da scegliere fra i consiglieri eletti. Il nuovo consiglio dovrà anche provvedere ad altre nomine “minori” come il sacrista maggiore, il prefetto delle processioni, i componenti il collegio dei censori (che possono essere scelti anche al di fuori del Consiglio), così come indicare il “Terzo guardiano” della prossima festa di maggio.

Speranze e timori
Settimana santa e Festa di maggio: questi i due prossimi appuntamenti dell’Arciconfraternita e della sua nuova dirigenza. Il “giro delle sette chiese”, la sera del Giovedì santo, la “processione del Cristo morto” alla notte del Venerdi, “S’Incontru” al mattino di Pasqua e la salita in Cattedrale al Lunedì di Pasqua, negli ultimi due anni sono stati cancellati dalla pandemia. La speranza è che si possa tornare alla normalità per poi proseguire verso la processione votiva di maggio: «con sant’Efisio di nuovo nel suo cocchio trainato dai buoi», dicono in coro confratelli e consorelle. Per loro è già una certezza.

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