Becciu: «Vittima di una macchinazione, in tribunale dimostrerò mia innocenza»

Truffa, peculato, abuso d’ufficio, appropriazione indebita, riciclaggio ed autoriciclaggio, corruzione, estorsione, pubblicazione di documenti coperti dal segreto, falso materiale di atto pubblico, falso in scrittura privata.

Con decreto del 3 luglio, il presidente del Tribunale Vaticano ha disposto la citazione a giudizio degli imputati nell’ambito della vicenda legata agli investimenti finanziari della Segreteria di Stato a Londra.

Il processo avrà inizio il prossimo 27 luglio. La stessa Segreteria di Stato vaticana si costituirà parte civile.

La  richiesta di citazione a giudizio riguarda personale ecclesiastico e laico della Segreteria di Stato e figure apicali dell’allora Autorità di Informazione Finanziaria, nonché personaggi esterni, attivi nel mondo della finanza internazionale.

Fra loro il cardinale Angelo Becciu, che va a processo nove mesi dopo le dimissioni da prefetto delle Cause dei Santi e la rinuncia ai diritti del cardinalato, prima volta in Vaticano di un porporato.

Lo stesso Becciu, in una nota diffusa dal suo legale, afferma: «Sono vittima di una macchinazione ordita ai miei danni, e attendevo da tempo di conoscere le eventuali accuse nei miei confronti, per permettermi prontamente di smentirle e dimostrare al mondo la mia assoluta innocenza. In questi lunghi mesi si è inventato di tutto sulla mia persona, esponendomi ad una gogna mediatica senza pari al cui gioco non mi sono prestato, soffrendo in silenzio, anche per il rispetto e la tutela della Chiesa, a cui ho dedicato la mia intera vita. Solo considerando questa grande ingiustizia come una prova di fede riesco a trovare la forza per combattere questa battaglia di verità.

Finalmente sta arrivando il momento del chiarimento, ed il Tribunale potrà riscontrare l’assoluta falsità delle accuse nei miei confronti e le trame oscure che evidentemente le hanno sostenute e alimentate.»

Condividi sui social