17 febbraio 1943, Sant’Anna sotto le bombe: immagine simbolo di una città in ginocchio

La Cagliari che (fortunatamente) non c’è più: 17 febbraio 1943, tre donne pregano in mezzo alle rovine della chiesa di Sant’Anna.

Cagliari, come ricordano i documenti dell’Istituto Luce, durante la Seconda Guerra Mondiale, dopo esser diventata avamposto di guerra nel 1940, ha sopportato pesanti bombardamenti a tappeto da parte delle forze aeree anglo-americane con i bombardieri B17 (le “fortezze volanti”) e i caccia pesanti Lightening P38 a doppia fusoliera.

Devastanti furono i bombardamenti del Febbraio e del Maggio 1943. Il 7 febbraio 1943 fecero la loro comparsa gli aerei USA. Il giorno la città fu sottoposta, per ben 5 volte, ad azioni esplorative della ricognizione avversaria ed a spezzonamenti in alcuni quartieri periferici e nel vicino aeroporto di Elmas.

Il 17 febbraio gli aerei da bombardamento americani piombarono nel centro della città per sganciare a tappeto un gran numero di bombe di medio calibro e di spezzoni incendiari. In via Sant’Efisio, tra la chiesa di Sant’Anna e quella di Santa Restituta, avvenne la maggiore strage. Il 26 febbraio una ventina di B17 arrivò su Cagliari da Capo Carbonara rovesciando 50 tonnellate di bombe sulla direttrice Bonaria-Castello-Stampace. Il Teatro Civico fu sfondato, il Bastione di San Remy, colpito da 3 bombe, perse l’arco con parte delle scale.

 

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