«NON POTETE SERVIRE DIO E IL POTERE»

8a domenica Tempo Ordinario Anno A 2017 (26 febbraio 2017)
Letture: Is 49,14-15; 1 Cor 4,1-5; Mt 6,24-34

Non potete servire Dio e Mammona”, “Dio e la ricchezza” come tradotto nel testo liturgico, dice il Signore nel brano del vangelo di oggi.
Poi Gesù continua spiegando il senso di questa incompatibilità. Spesso questo versetto è stato capito come una condanna della ricchezza e questo ha suscitato molte discussioni, perché tanti tra i primi discepoli che lo seguivano e lo aiutavano sin dall’inizio erano persone ricche. Come capire allora questa sentenza del Signore senza dimenticare anche gli altri testi del vangelo?
Per fare questo lavoro di intelligenza spirituale, si deve forse cominciare a ascoltare ciò che dice il testo che riprende le parole del Signore, e non partire dai nostri pregiudizi. E cosa dice Gesù?
Chi legge questo versetto deve essere attento alla costruzione della frase nella quale ci sono tre elementi: noi all’inizio, poi il verbo che definisce il nostro atteggiamento, e infine l’opposizione tra quelli che possono essere serviti.
Col primo elemento, Gesù ci chiede di fare una scelta personale. Siamo rimandati alla nostra responsabilità personale di attori della nostra esistenza. Non siamo solo spettatori che guardano lo spettacolo del mondo, ma siamo chiamati a fare delle scelte, a prendere una decisione di fronte alla realtà di questo mondo. E questa decisione suppone una scelta che esclude alcune cose.
Questa scelta si manifesta nel secondo elemento del versetto. Gesù afferma che siamo sempre servi di qualcosa. Non esiste un uomo ideale che non sia servo di qualcosa. Servire, obbedire fa parte della realtà umana. E anche quando pensiamo di essere liberi, siamo sempre schiavi delle nostre passioni, dei desideri del nostro cuore, delle nostre paure e angosce. Se non possiamo scappare al fatto di servire, possiamo scegliere chi vogliamo servire.
Ma il terzo elemento non significa esclusione di uno dei termini, come spesso si intende. Difatti, abbiamo l’esempio quotidiano di tanti che servono la ricchezza e si servono di Dio per acquistarla! Perché non sarebbe possibile l’altra alternativa, cioè servire Dio, usando le ricchezze per il bene? In questo senso, l’opposizione non è tra Dio e la ricchezza!
Dio è molto aldilà, molto più grande di ogni forma di ricchezza e di potere. Dio non è di questo mondo. Le ricchezze, come l’intelligenza, la forza e ogni tipo di capacità sono solo strumenti.
Il vero problema, messo in rilievo da Gesù in questo brano del vangelo, è proprio questa inversione che facciamo molto spesso tra il Creatore e le creature. Mettiamo le seconde al primo posto e dimentichiamo la fonte di tutte queste ricchezze che Dio ci ha offerto per aiutarci a tornare a Lui.
Trasformiamo così lo strumento dato da Dio per aiutarci in ostacolo che ci impedisce di credere in Lui.
Cosa molto strana: la bellezza della creazione ci impedisce di conoscere il grande Artista della creazione! Le ricchezze, come le meraviglie del creato sono solo dei mezzi a noi concessi per ritrovare la via verso il Padre.
Gesù ci invita difatti a servire Dio, servendoci di tutto ciò che abbiamo, ma per il bene e la massima gloria di Dio!

Dom Guillaume
* già abate trappista di Mont-des-Cats, cappellano a Valserena (Pisa)

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