IL PAPA RIFIUTA IL MILIONE DELLA SINDONE: «MA NON AVETE POVERI A TORINO?»

(“Lo Spiffero” – Torino)

Il Papa declina la questua raccolta durante l’Ostensione della Sindone e invita l’arcivescovo, visibilmente imbarazzato, a utilizzare quei soldi per opere di carità della diocesi.

“Non avete poveri a Torino? Usate questi soldi per loro”. Abbiamo tutti potuto notare, dalle immagini televisive, il sorriso forzato e imbarazzato dell’arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia, nel momento di accomiatarsi dal Santo Padre dopo i due giorni torinesi, quando ha tentato di offrire al papa, in una busta, il frutto delle questue raccolte durante l’Ostensione della Sindone.

Una cifra ragguardevole che il vescovo non ha mai reso pubblica, ma che si aggirerebbe attorno al milione di euro. “L’Ostensione della Sindone è completamente gratuita. Tradizionalmente, però, molti pellegrini al termine del percorso lasciano un’offerta – aveva spiegato monsignor Nosiglia alla vigilia della visita papale -. Un’elemosina semplice, che viene depositata con grande discrezione all’uscita del Duomo e nei locali delle confessioni. Quelle – aveva annunciato il vescovo – verranno consegnate a Papa Francesco quando sarà con noi a Torino. Gli chiederemo di usarle, naturalmente, con la massima libertà, destinandole a un’opera, un progetto di sostegno per i poveri o i bisognosi”.
L’alto prelato aveva anche azzardato un auspicio: “Ci farebbe molto piacere, ovviamente, se tale opera potesse ricordare la Sindone, il Santo Volto del Signore e dunque anche Torino. Ma non vogliamo in nessun modo condizionare la decisione del Papa. A noi basta che questo frutto dell’Ostensione, la solidarietà concreta di migliaia di pellegrini, diventi anche un fiore di carità nelle mani di Francesco”.

Dopo il bagno di folla, ma anche quel pranzo consumato con gli ultimi –  una famiglia rom, alcuni clochard che in passato sono stati già ospiti delle stanze dell’arcivescovo durante i mesi freddi,  un gruppo di ragazzini minorenni reclusi al “Ferrante Aporti” e un altro di immigrati – dove Papa Francesco non ha voluto altri se non il vescovo, alla fine della due giorni giunge il momento dei saluti. E della più volte annunciata – dalla Curia – consegna delle elemosine a Bergoglio. Un gesto importante, pieno di significato, testimonianza della generosità dei torinesi, ma anche e soprattutto della folla di pellegrini che è giunta in città nei giorni dell’Ostensione.

Ma a segnare, in qualche modo, il tratto della visita del Pontefice sono state soprattutto quelle parole, venute dal cuore, quella domanda che aveva già una risposta nei volti di coloro con cui Bergoglio aveva condiviso il pasto domenicale, a riportare tutto a quei momenti prima dei saluti. Quando quel “fiore di carità”, quel milione di euro viene consegnato al Santo Padre. E lui dicendo che era bene fosse usato per chi ha bisogno e soffre a Torino, in qualche modo spiazza anche con un sorriso – come spesso accade – chi gli sta di fronte. Anche il vescovo Nosiglia. Cui ora spetterà indicare l’uso di quel denaro che Papa Bergoglio ha deciso dovesse restare a Torino. “Non avete poveri qui?”

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